L'armonia del corpo che crede, la goffaggine del corpo che mente
Libri
Le due Gioconde (in uscita 2022)
Il libro espone in modo dettagliato una lunga ricerca finalizzata alla individuazione della seconda Gioconda realizzata da Leonardo da Vinci. Leonardo uomo assunto nella sua integralita' e collocato nel proprio tempo. Emerge una nuova rilettura dove tutte le diverse dimensione della sua grande avventura culturale ed esistenziale trovano una presenza equilibrata e d'insieme. Non solo il Leonardo pittore, architetto, ingegnere, creatore di macchine e congegni innovativi, ma spicca il Leonardo, neo-platonico, ermetico, cabalistico. Un Leonardo in cui trova finalmente cittadinanza il suo esoterismo, ermetismo, la sua visone della magia, astrologia, e cosi via . Vi e' poi infine il Leonardo che fa della esperienza la sua stella polare, base e guida per ogni sua ideazione ed intellettuale elaborazione. Tutte queste dimensioni fanno da paesaggio di fondo , da contesto complessivo, per comprendere sotto una diversa luce il complesso e affascinante processo creativo , simbolico, pittorico, della Gioconda del Louvre e della seconda Gioconda.
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Per un pizzico di felicita'
L'inaspettata epidemia da Covid -19 si e' abbattuta sulle nostre esistenze private e sulle diverse articolazioni sociali come una improvvisa violenta tempesta, producendo immeditate e dolorose conseguenze sanitarie, perdite di persone care. Un tornado indomito e potente che ha fortemente scosso le nostre dimensioni, affettive, economiche, pratiche e abitudini consolidate. Ha scosso, certezze consolidate, amplificato paure e insicurezze, rendendoci piu' titubanti e incerti sul nostro prossimo futuro. Nella antica greca attribuivano al Destino, al Fato, il dispiegarsi di tali scombussolamenti e smottamenti di un terreno che si riteneva solido e consolidato. Sempre i greci seppero elaborare e proporre un antidoto culturale come terapeutica risposta al sorgere di una cupa e appiccicosa - cattiva sorte- . Gli diedero un nome " saggezza come arte del vivere o capacita' di vivere nel miglior modo possibile". Fu una importante scuola filosofica gli stoici che seppe, con maestria, acutezza e profondita', elaborare e proporre atteggiamenti e regole che se attuate potevano offrire un efficace farmaco per rispondere in modo adeguato a questi eventi. Solo se si e' in grado di coniugare, conoscenza della realta' in cui viviamo, conoscenza di se in rapporto con tale realta'. Controllo e governo di pulsioni e passioni che accecano la ragionevolezza e l'esercizio di una ragionevole liberta' in grado di compiere le scelte piu' adeguate e utili per orientarci in un mare burrascoso, solcato da onde gigantesche, imponenti e sferzanti. Solo chi disporra' di tale strumenti, se sapremo applicarli, pur con oscillazioni e momentanei smarrimenti, potremo essere in grado di portare la piccola barchetta della nostra vita in un porto relativamente sicuro. Saremo nella felice situazione di dipanare la fitta nebbia che ci avvolge e ci soffoca, alzare gli occhi al cielo e ritrovare la luce e il calore del sole, la stella cometa che ci puo' far uscire dalla momentanea palude per farci camminare in un terreno piu' solido. Questo libro non ha nessuna pretesa salvifica o di guida verso un porto sicuro, dove il mare e' calmo e accogliente. Non si ammanta di una superiore sapienza e saggezza che viene proposta con un misto di presunzione e di superiorita' intellettuale e culturale. Il contenuto di questo scritto sgocciola di diretta esperienza vissuta. Un concreto sperimentarsi e sperimentarmi nel flusso irregolare e imprevedibile degli eventi di vita. E' innanzitutto un interrogarmi e rispondere a quel complesso interiore gioco di tendenze contrastanti, sentimenti e istinti in lotta e armonia fra loro. Un modo di offrire una sequenza di sentite e provate esperienze di vita che vestono un pensiero tramite parole che camminano intrecciate con un contesto storico, culturale e scientifico che fa da sfondo a quell'irripetibile avventura della propria, unica e irripetibile scommessa dell'esistere d'avvero. Ognuno di voi potra' trarne o non trarne occasione per rendere piu' aitante e vero il proprio esistere
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Dante e i suoi misteri
Si tratta di una pubblicazione che assume Dante nella sua interezza di uomo, collocato nel contesto storico, sociale e culturale del suo tempo. Il libro e' incentrato sul grappolo di enigmi e misteri che aleggiano sull'uomo Dante assunto nella sua interezza d'esistente. Un ordito di domande che gli scriventi non hanno la pretesa di risolvere in modo esaustivo e definitivo, lasciando al lettore il formarsi le proprie convinzioni. Diversi sono gli argomenti trattati che comprendono tutto l'arco della sua vita e le rocambolesche vicende legate ai suoi resti mortali e alla loro autenticita'. Le novita' che sgorgano dal testo sono varie: storiografiche e interpretative , centrali nel capitolo inerente i misteri connessi al luogo di nascita, al giorno della sua nascita, aneddoti curiosi e attraenti , aspetti della sua personalita'. In questi due capitoli ci si e' rigorosamente attenuti agli scritti di Dante evitando di cadere nel deformante labirinto delle miriadi d'interpretazioni. La seconda novita' concerne la lettura degli aspetti pre-umanisti e post-umanisti del suo pensiero politico, filosofico, teologico, letterario ed estetico. Un'attenzione a parte e' stata dedicata alla attualizzazione di molte sue idee, come il ruolo degli intellettuali nella societa', della salvaguardia e valorizzazione della nostra poetica lingua, dei valori e virtu' da recuperare e riaffermare. Sono stati affrontati temi che da secoli dividono gli interpreti di Dante: eretico o ortodosso, cristiano o cattolico, moderno o conservatore. Anche sulla Divina Commedia ci si e' soffermati sugli aspetti concernenti i vari livelli di lettura, il ruolo del simbolismo numerologico, di quella inerente al bestiario medievale . Vi sono poi i capitoli piu' squisitamente storico-antropologici concernente il vero volto di Dante, la malattia che lo ha portato alla morte e, come sopra scritto, la ricostruzione delle vicende inerenti ai suoi resti mortali e alle riesumazioni degli stessi eseguite in passato. Si tratta di un felice e affascinante intreccio di domande e risposte avvolte dal seducente manto del mistero che aleggia ironico e sfuggente nel cielo della storia.
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Raffaello tra Leonardo e Michelangelo
Si tratta di un libro scritto in uno stile in cui s'intrecciano e si fondono il linguaggio saggistico, con quello lirico e narrativo. Un libro che pone al centro la dimensione umana ed esistenziale dei tre grandi artisti del passato. Un capovolgimento di un consolidato modello incentrato sull'artista, la sua produzione, le influenze pittoriche, i mutamenti di stile e la esposizione dettagliata delle loro opere. Sono l'uomo Raffaello, l'uomo Leonardo e l'uomo Michelangelo, con le loro debolezze, contraddizioni, vizi e virtu', il nuovo centro pulsante del libro. Vengono richiamati singoli episodi dove brillano i loro opportunismi, egoismi e cinismi. Il tutto inserito nel contesto storico, sociale, culturale e politico in cui sono cresciuti , si sono formati. Contesto dove prendono forma le loro concezioni filosofiche, religiose, morali e relativi comportamenti che compongono il luminoso od opaco sfondo in cui si stagliano le dimensioni artistiche. Centrali sono le variegate influenze culturali ed esperienziali che hanno inciso, in modi e forme diverse, sulle loro produzione artistiche. Hanno influenzato la scelta dei contenuti da rappresentare, sul loro modo d'intendere il realismo, sulla evoluzione del loro stile, sul significato simbolico proiettato nelle opere e sul ruolo dell'artista nella societa' rinascimentale, sul modo di intendere e utilizzare la loro arte. Nel libro zampillano nuovi concetti e nuovi modi di rapportarsi ai tre grandi del passato: un serrato confronto fra, la grandezza dell'uomo e la grandezza dell'artista, attraversa, come un vibrante pathos, tutto il libro, offrendo un diverso modo di raffigurare la loro vita e le loro opere. . Emerge una profonda differenza fra, la cultura cortigiana e assecondante di Raffaello, il suo utilizzo dell'arte per ottenere denari, fama e un nuovo status sociale. Quella di Leonardo, mossa da una profonda passione per l'arte come forma di verita', come comunicazione di un pensiero fondato sulla esperienza e sul rifiuto di cio' che da essa non promana, il suo concepire la scienza come strumento utile all'uomo. La modernita' di Michelangelo pulsa nella valorizzazione dei corpi umani e del pregnante linguaggio comunicativo che sprigionano. Dell'avvalersi della forza evocativa della scultura e pittura come mezzo di edificazione umana. D'avere anticipato di secoli il superamento della concezione naturalistica e realistica dell'arte dominante nel suo tempo, facendo scaturire una nuova centralita' della dimensione interiore, psicologica ed esistenziale; forza sorgiva della soggettivita' dell'artista che impregna di se la materia artistica . Ne e' un fulgido e luminoso esempio la sua ultima opera scultorea: la pieta' Rondanini dove si coglie il vagito di una nuova maniera d'essere artista che trovera' la sua voce matura, nel dadaismo, nell'impressionismo, nell'espressionismo, nel cubismo e nelle attuali forme artistiche....
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Il furto della Gioconda
Silvano Vinceti capovolge la consolidata narrazione del clamoroso furto della Gioconda avvenuto nell'agosto del 1911 nel museo del Louvre, secondo la quale fu il Peruggia l'ideatore e realizzatore del furto. Per Silvano Vinceti il Peruggia non entro' mai al Louvre, non rubo' mai la Gioconda. La nuova ricostruzione del furto compiuto su documenti originali, alcuni dei quali inediti, accende i riflettori sul vero ideatore del furto, un mercante d'arte dedito alla vendita di opere falsificate, di nazionalita' francese che fece riprodurre varie copie della Gioconda vendute ad ignari e facoltosi latifondisti americani. Grazie a questa nuova ricerca sono emersi elementi tali da sollevare dubbi sulla autenticita' della Gioconda esposta al Louvre e hanno guidato l'autore dell'indagine a raccogliere prove a sostegno di tale ipotesi: per esempio, la perizia realizzata nel 1913, che aveva lo scopo d'accertare l'autenticita' del dipinto e' risultata priva di fondamenti oggettivi. L'Autore recupera poi alcune testimonianze storiche e indizi che fanno supporre che il Peruggia porto' a Firenze una copia, si auto-denuncio' del furto e ne ottenne dei vantaggi finanziari. E Ancora, Pascal Cotte, del prestigioso laboratorio francese Lumiere Tecnologie che ha realizzato un'accurata indagine sulla Gioconda del Louvre, commissionata dallo stesso museo, dopo vari anni, scaduto l'impegno di segretezza con il museo, ha reso noto che nell'ultimo strato della Gioconda, quello che precede il dipinto che tutto il mondo ammira, figura una disegno di una donna piu' giovane e senza somiglianze con la dama dallo sguardo sfuggente e dal sorriso enigmatico. La presenza di tale raffigurazione solleva un interrogativo sull'autore dell'opera. Un quesito che apre una congettura sulla possibilita' che un allievo della Accademia di Leonardo, come era prassi diffusa nelle botteghe studio di grandi pittori fiorentini, abbia assunto come modello da riprodurre l'opera realizzata da Leonardo. Altri indizi storici concorrono ad alimentare la possibilita' che la Gioconda del Louvre sia una copia realizzata dal suo allievo prediletto: il Salai. Il Salai era un personaggio con pochi scrupoli: lo stesso Leonardo in un dei suoi fogli lo descrive come "ladro, ghiotto e bugiardo". Dopo piu' di 25 anni vissuti con Leonardo era perfettamente in grado di riprodurre fedelmente le opere del maestro. Nel 1517 riceve una forte somma dalla tesoreria del Re di Francia, presumibilmente per un dipinto venduto. Sicuramente il Re di Francia non avrebbe pagato una cifra cosi' alta per un dipinto di uno sconosciuto allievo di Leonardo. Nello stesso testamento del Salai, dove vengono elencati i dipinti che lascia alle sorelle, si trova la dicitura "Joconda". Era sicuramente una copia del famoso dipinto, come e' stata attribuita a lui anche un'altra copia presente in un importante museo americano. Due Gioconde realizzate da lui. Il libro documento di Silvano Vinceti confronta questi ed altri elementi (inediti) e conclude che sia giustificata l'ipotesi che la Monna Lisa esposta a Louvre sia un falso d'autore.
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